lunedì 21 aprile 2008

Civetta, coccodrillo, distico e tamburino...benvenuti nello zoo del giornalismo perverso.......

Ebbene si, lo ammetto, mi vergogno. Sono assolutamente in crisi con me stessa dopo le parole di un grande professore che ha destato la mia parte giornalistica assopita. "Non sai cos'è il tamburino? Vergognati". E ho avuto un crollo giornalistico-emotivo di dimensioni pantagrueliche. Proprio io, la grande scrittrice, cronista di nera, giudiziaria, bianca, sindacale, specialista in dossier militari...proprio io mi sono persa nel...tamburino, che cosa terribile. Stendiamo il velo delle grazie sul distico direi per stasera...
Comunque tutto questo per dire che le lezioni sono sempre più interessanti nella nostra facoltà, che apprendiamo giornalmente nozioni nuove delle quali ci vanteremo solo a tavola a cene filantropiche ma che non ci serviranno certo per andare avanti con il nostro mestiere...Molte parole, tantissime frasi messe una dietro l'altra, tutto qui. Il nominalismo imperversa sulle cattedre della nostra università che oltre alle ragnatele sui muri deve sopportare personaggi improbabili che raccontano di cosa non si sa, spesso persi in flussi di parole incomprensibili. Sarà una mia impressione, ma forse sarebbe meglio dedicare più tempo allo studio di cose concrete e concetti piò complessi, piuttosto che assopirci in lezioni ormai davvero al limite della sopportazione.
Perdonate lo sfogo, un abbraccio sincero a tutti i miei colleghi...

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